In occasione della visita dell’allora premier cinese Wen Jiabao in Italia, Confindustria organizzò un incontro per le aziende italiane e cinesi.
In quel frangente furono reclutati tantissimi interpreti ed era stato organizzato anche un servizio di traduzione simultanea in cuffia.
La prima parte prevedeva i saluti istituzionali e a fare gli onori di casa intervenne l’allora Primo Ministro Silvio Berlusconi, che per l’occasione aveva la sua interprete personale, italiana, che traduceva in consecutiva.
Wen Jiabao ride con Silvio Berlusconi (2010)
Berlusconi esordì dicendo che aveva preparato un discorso, ma che avrebbe parlato a braccio, e ricordo che trovai molto valida l’interprete che riusciva a rendere il discorso in modo fluido ed efficace.
Ogni tanto coglievo qualche frase che forse avrei tradotto in modo diverso, ma dentro di me pensavo che era una professionista molto in gamba e preparata.
Seguì il discorso di Wen Jiabao, che era assistito dal suo interprete personale.
Di nuovo ammirai la bravura dell’interprete che riusciva a tradurre molto bene le parole del premier cinese, nonostante che stesse parlando anche lui a braccio, senza leggere da fogli.
(bisogna specificare che questo video si riferisce ad un altro episodio)
Il fatto che sia Berlusconi che Wen Jiabao avessero fatto un discorso, discostandosi da quello preparato, probabilmente influenzò il relatore successivo, un sottosegretario del Governo, che volle anche lui fare un discorso diverso da quello preparato e lasciato agli interpreti che avrebbero dovuto fare la traduzione simultanea.
Questo sottosegretario però parlava in politichese, con termini alquanto difficili da tradurre.
Finita la prima parte del suo intervento accesi la cuffia perché ero proprio curioso di sentire come avrebbero reso in cinese il suo intervento.
Non sentii nulla e pensavo che la mia cuffia fosse rotta, fino a che, dopo ancora qualche istante di silenzio, sentii in cuffia la responsabile che si scusava, dicendo che loro non erano in grado di tradurre un discorso che non fosse stato dato loro in anticipo.
Traduzione Simultanea (Intelligenza Artificiale)
Un momento di grande imbarazzo serpeggiò in sala e uno degli organizzatori pensò quindi di prendere una interprete, italiana, che era in sala. Salita sul palco questa provò a tradurre qualche parola, prima di rinunciare.
Presero allora un secondo interprete, un giovane cinese, che sudava visibilmente per la tensione dovuta alla situazione. Con lui andò leggermente meglio, riuscì a tradurre un paio di frasi prima di rinunciare anche lui, dicendo che non era in grado di completare il discorso.
Il sottosegretario, visibilmente infastidito, troncò quindi il suo intervento senza che questo venisse tradotto in cinese. Una traduzione efficace è come una spiegazione che il traduttore fa al suo pubblico. Usa anni di studio di una lingua, una cultura, un contesto e li mette a disposizione perché un pensiero e un’idea siano comprensibili, compressi in una frase di qualche secondo.
Una grande professionalità, che è difficile da improvvisare, anche per persone che conoscono le due culture di riferimento. Ma questa difficoltà spesso sfugge, soprattutto a coloro che parlano bene una sola lingua.
E questo, come testimonia l’episodio qui sopra, capita molto più spesso di quanto dovrebbe.
Marco Wong è nato a Bologna, da una famiglia originaria della Cina. I nonni materni erano emigrati sul finire degli anni cinquanta in Europa, aprendo un laboratorio di pelletteria.
Scrittore e ingegnere.
Attualmente vive a Roma ed è presidente onorario di Associna (Associazione dei cinesi di seconda generazione). Dal 2019 è consigliere comunale a Prato.
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