Bivacco tra le macerie ha visto la partecipazione di Dino Fracchia, fotogiornalista; Zheng Ningyuan, artista; Jing Liu, medievista; Ivan Bargna, antropologo; Muna Mussie, artista; Cinzia Delnevo, artista; Xavier Palma, cofondatore del movimento “italiani senza cittadinanza”, Gabriella Lo Re rappresentante del centro buddhista Lama Gangchen, Tatcheda Yonkeu Patrick Joel, artista.
Pregresso: durante il bombardamento del 13 agosto 1943 una bomba al fosforo colpì la sede delle collezioni etnografiche di Castello Sforzesco a Milano: quasi tutti gli oggetti delle collezioni africane, già sottratti al proprio contesto dalla violenza coloniale, bruciarono insieme al museo, mentre la scultura della divinità buddista Yamantaka sopravvisse a quel litigio tra potenze europee. Il suo corno sinistro però non fu mai ritrovato: è ancora disperso, con certezza poetica e alta probabilità fattuale, tra quelle che furono le discariche di guerra di Milano: Monte Stella o Parco Lambro, montagne di macerie poi ricoperte di vegetazione. È stata la ricerca impossibile del corno di Yamantaka a riunirci qui a Parco Lambro 75 anni dopo. Alcune di quelle macerie si possono ancora intravedere, semi-nascoste sotto le piante, mentre bivacchiamo, e mentre a uno a uno raccontiamo la nostra storia.
Ora parla Xavier Palma.
Bivacco tra le macerie è l’ultima tappa de Il corno mancante, un progetto dell’artista Leone Contini,
a cura di Viafarini, vincitore della seconda edizione del bando Italian Council (2017), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.
Leone Contini è nato Firenze e vive a Carmignano (Prato).
Ha studiato filosofia e antropologia culturale all’Università di Siena. La sua ricerca si colloca lungo il margine di contatto tra arte e lavoro etnografico. Le sue pratiche includono narrazioni testuali e audio-visuali, installazioni, lecture-performances, interventi laboratoriali e azioni collettive.
Negli ultimi anni ha tenuto mostre o realizzato interventi presso: Vzigalica, Ljubljana; MADRE, Napoli; Pearl Art Museum, Shanghai; Kër Thiossane, Dakar; Maxxi, Roma; SAVVY, Berlino; HKW, Berlino; PAV, Torino; IAC, Lyon; Manifesta 12, Palermo; Fondazione Sandretto, Torino; Quadriennale, Roma; Fondazione Pistoletto, Biella; Mart, Rovereto; Delfina Foundation, Londra; Kunstraum, Monaco; Khoj, Nuova Delhi; Galleria Civica, Trento; Kunstverein Amsterdam; Museo Pecci, Prato; Villa Romana, Firenze. Nel 2018-2019 è stato borsista presso la Akademie Schloss Solitude di Stoccardat. Nel 2017 un suo progetto vince la seconda edizione dell’Italian Council e una sua opera viene acquisita dal Mudec di Milano. Nel 2017 ha collaborato con TRACES – Transmitting Contentious Cultural Heritages with the Arts.
Sito web: https://leonecontini.com/